giovedì 29 novembre 2012

Neil Young Greendale

Neil Young Greendale
Joshua Dysart, Cliff Chiang
Bao Publishing
Cartonato, 15,7 x 23,6, 160 pp. colori
€ 17.00


Mai coperto Neil Young, ammetto la mia ignoranza.
Non avevo idea che avesse realizzato un concept-album dal titolo "Greendale" che parlava di supereroine elementali.

Perché nel fumetto è questo che ho trovato: una famiglia di pseudo-streghe con un fisico da atlete e con poteri legati alla flora ed alla fauna. E' la storia di Sun, ultima discendente della stirpe, cresciuta all'oscuro dei propri poteri latenti, che una volta giunta alla maggiore età si trova catapultata in una realtà più complessa, carica di responsabilità che ignorava e senza gli strumenti per far conoscere al mondo la sua battaglia.
Non saprà inventarsi di meglio che incatenarsi ad un monumento per strillare con un megafono.

La veste lussuosa (copertina rigida e rilegata come un libro "serio") racchiude in realtà qualcosa che somiglia molto al paperback di una mini in formato comic book.
Lo stile di disegno è tipicamente americano di derivazione supereroistica (a me ricorda vagamente Frank Cho) con relativa carta lucida e colori. La storia, per quanto accenni vaghi temi di disagio sociale (un cugggino invischiato nei giri della ddjroga) e spunti satanici (un antagonista che non si capisce bene chi sia, che fra l'altro somiglia a Neil Young, cosa che crea ancora più confusione), è riconducibile alla scoperta dei propri (super)poteri da parte della protagonista e della storia della propria famiglia (le mitiche origins), in cui fenomeni di (super)poteri non sono nuovi, anzi sono frutto di deliberati incroci fra stirpi dotate. Praticamente abbiamo delle versioni alternative di Acquaman, Swamp Thing e Animal Man, tutte però rigorosamente al femminile, che si fanno carico di salvare il mondo dall'inquinamento e la speculazione anziché da Galactus o gli Skrull.

Che cosa rimane alla fine della lettura?
Ben poco. I disegni sono certamente piacevoli, ma non bastano da soli a restituire dignità ad un'opera che non sembra né carne né pesce, che affronta tematiche sociali con superficialità e che alla fine risulta fuorviante, visto che nel mondo reale i supereroi non ci sono e non vengono a toglierci le castagne dal fuoco.
Io ho il timore che il mondo dei comics supereroistici abbia stravolto i contenuti dell'opera originale adattandoli al proprio modo semplicistico e muscolare di vedere la realtà. Strano, perché la Vertigo solitamente non veicola questo tipo di contenuti. In alternativa mi può sorgere i dubbio che anche Young fosse altrettanto naif e muscolare. Secondo le recensioni dell'album non sembrerebbe proprio, però pare anche che abbia partecipato di persona al lavoro di adattamento. E allora? Mistero.

Alla fine ci si ritrova con un bell'oggetto in mano e la domanda irrisolta su cosa avessero realmente da dire gli autori.


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