mercoledì 13 novembre 2013

Saluti e baci!



Sulla mia scrivania c'è una pila alta così di fumetti già letti che aspettano di essere recensiti.
A casa c'è una pila ancora più alta che si è formata da quando ho smesso di accumulare i fumetti da recensire sulla scrivania.
Saranno almeno cinquanta volumi sui quali non trovo il tempo (e la voglia!) di scrivere.

L'umore non è alle stelle, altre priorità mi distraggono ma soprattutto sto cercando di occuparmi di cose più "concrete". Agire, fare, anziché leggere quello che fanno gli altri. In effetti le due pile sono alte, ma saranno due mesi che non leggo un fumetto. C'è un'altra pila, più alta della somma di queste due, di fumetti da leggere per i quali, al momento, non provo attrazione. Stanno lì, soldi già spesi, in attesa che mi torni la voglia.

E non parliamo di quelli che mi aspettano nella mia casella in fumetteria!

Niente, al momento non ce la faccio a leggere e tantomeno a recensire.
Scrivo questo post per salutare i miei tre lettori - ciao Cristiano, ciao Alberto, ciao Orlando (guarda, ora ti chiedo l'amicizia su Facebook, che ti leggo sempre sui post di Elvezio, così magari due chiacchiere sui fumetti ce le facciamo di persona, anziché rimbalzando su Blogger) - e per sancire ufficialmente che il blog è "in pausa".
Così almeno mi decido a riportare a casa i fumetti della scrivania e la smetto di sentirmi in colpa perché non li ho recensiti.

Mi sono appena sparato l'ultima recensione, scritta mesi fa e che aspettava solo di essere riletta, corretta e pubblicata.

Avevo pensato per un attimo di continuare a pubblicare commenti ultrasintetici, ma non ha senso. Per quello va bene FB, come faccio normalmente.
Anzi, facciamo così: se qualcuno leggeva questo blog e non era già fra i miei amici di FB, mi chieda pure l'amicizia così ci presentiamo e continuiamo a leggerci di là.

https://www.facebook.com/luigi.galieni


Ciao!

Il gusto del cloro

Il gusto del cloro
Bastien Vivès
Black Velvet Editrice
Brossura con alette, 16,5x24, 144 p. Colore
€ 18,00.



Un fumetto che vola via. O forse che scivola via, considerando il tema acquatico.
Una storia di poche parole, lunghi silenzi anfibi, un abbozzo di storia d'amore. La trama è così sintetica che se racconto qualcosa è automaticamente uno spoiler.

Lui, il protagonista, soffre di mal di schiena. Su consiglio dell'osteopata decide di andare in piscina. E' giovane, carino, timido, sfigato. E poi vede Lei, a pagina 24. Il resto della storia parla di loro due che si conoscono, nuotano, fanno amicizia e forse chissà.... ed ho già detto troppo!

Una storia decisamente intimista, in cui i silenzi la fanno da padrone, lo scenario è quantomai circoscritto (solo poche pagine sono ambientate fuori dalla piscina), il colore dominante è un verde-acqua prepotente, debordante, al punto di tingere un po' anche gli incarnati e dare quasi l'impressione di un fumetto monocromatico.
Proprio a causa della scarsità di dialoghi le circa centotrenta pagine di fumetto scorrono molto velocemente, quasi un cartone animato. La gestualità è espressiva e comunica molto, ma si può leggere l'intero albo in dieci minuti e poi restare lì imbambolati a chiedersi: mi è piaciuto? Me lo sono gustato? Un'esperienza di lettura così breve vale il prezzo del volume?

Io l'ho dovuto rileggere tre volte per scrollarmi di dosso la sensazione di un'esperienza troppo breve, un "fumettus interruptus" non perché la storia è troncata ma perché è durato troppo poco.

Eppure il disegno, caratterizzato da tratti sottilissimi che quasi spariscono nella vignetta, è sapiente ed elegante. L'ambientazione è accattivante ed i personaggi, anche se non particolarmente originali, sono realistici e credibili. Insomma, un sacco di qualità, che portano a dire: "peccato, è già finita"...



Per inciso, anch'io ho problemi di mal di schiena (come moltissimi maschi adulti, a quanto pare) e mi è stato consigliato di fare del nuoto per aiutare la colonna vertebrale. Be', ho tergiversato per mesi, anni... e poi ho comprato questo fumetto, pensando che avrebbe potuto essermi di stimolo, ed ho avuto ragione. Da qualche mese nuoto regolarmente, la schiena ed il fisico ringraziano, ed ho ripreso i contatti col mondo della piscina che non frequentavo dalle scuole elementari.
Ed ho ritrovato il silenzio.
Il silenzio delle parole che non si dicono, perché si pensa a nuotare e non c'è molto su cui fare conversazione. Un silenzio diverso da quello raccontato da Vivès, senza sguardi intensi, senza pathos emotivo, anzi, un silenzio un po' sterile, condominiale, ma che mi ha fatto ripensare al suo fumetto a cui devo comunque essere grato.

mercoledì 12 giugno 2013

Graphic journalism

Il fatto che di norma recensisco i fumetti un bel po' di tempo dopo averli letti e che li leggo un bel po' dopo averli comprati sta mettendo in crisi la mia coscienza. Il fatto è che in queste settimane in edicola sta uscendo una collana di fumetti molto interessanti ad un prezzo decisamente conveniente ed in una veste grafica abbastanza buona. Escono uno la settimana, abbinati al Corriere della Sera (ma li ho comprati anche senza quotidiano) ed io probabilmente recensirò il primo quando sarà già stato pubblicato l'ultimo e quindi quando ormai sarà troppo tardi per andare in edicola a comprarli.

Pertanto ho deciso di scardinare lo spaziotempo del mio blog per annunciarvi (già in colpevole ritardo, ma era necessario per riuscire a leggere qualcosa) che questa collana è molto valida e merita di essere seguita. Aggrappatevi colle unghie all'edicolante e vedete se riesce a recuperarvi i numeri già usciti. E non perdete quelli che usciranno, ovviamente.

I riferimenti li trovate sul sito Store del Corriere della Sera, dove, in effetti, potete anche comprarli online se l'edicolante non li trova più.

Saranno 20 numeri, molti dei quali erano già in mio possesso in edizioni più costose, ahimé.
Costano 7,90 €, brossurati, di solito a colori, il numero di pagine è variabile.


Questo l'elenco delle uscite, con un mio brevissimo commento a margine:

Persepolis di Marjane Satrapi - famoso, meritatamente
Cronache di Gerusalemme di Guy Delisle - interessante ma totalmente privo di ritmo
Valzer con Bashir di Ari Folman, David Polonsky - bello
Fax da Sarajevo di Joe Kubert - non l'ho ancora letto
Quaderni Ucraini di Igort - molto bello e molto duro
Capire Israele di Sarah Gliden - un po' superficiale ma comunque interessante
Zahara’s Paradise di Amir & Khalil - altra storia bellissima e dolorosissima
Palestina di Joe Sacco - stile troppo underground per i miei gusti ma comunque interessante

Fin qui i volumi già pubblicati.
Ecco invece le prossime uscite:

No pasaran di Vittorio Giardino - non lo conosco
La seconda volta che ho visto Roma di Marco Corona - è un inedito
Pyongyang di Guy Delisle - non lo conosco
Castro di Reinhard Kleist - l'ho comprato ma non l'ho ancora letto
Goradze di Joe Sacco - non lo conosco
Marzì di S.Savoia - non lo conosco
Shenzen di G.Delisle - non lo conosco
Dove la terra brucia di Cannatella e Galeani - non lo conosco
Cronache birmane di Guy Delisle - non lo conosco
Morti di sonno di Reviati - bello, malinconico, non molto giornalistico ma toccante
Bye bye babylon di Ziadé - l'ho comprato ma non l'ho ancora letto
Diario italiano di David B - non lo conosco

Sulla base della qualità dei volumi già pubblicati penso proprio che comprerò tutte le nuove uscite, anche se sono un po' perplesso su Delisle, di cui compaiono in tutto ben quattro titoli. Non che sia malaccio, anzi, ma sto facendo una gran fatica per leggermi "Cronache di Gerusalemme": non basta il numero di pagine a farne un romanzo (o novel), si tratta invece di una specie di raccolta di gag che durano una o poche pagine. Leggere tutto un volume così strutturato per me è molto faticoso, ma forse è un limite solo mio.

Insomma, mettete mano al portafogli e buona lettura!


venerdì 7 giugno 2013

Stitches - Ventinove punti

Stitches - Ventinove punti
David Small
Rizzoli Lizard
Brossura con alette, 17x24, 336 p. B/N
€ 19,90



Anni'50 negli Stati Uniti. Un ragazzino di 14 anni affronta un intervento che lo segnerà per il resto della vita. La malattia, però, ed il suo epilogo chiurgico sono solo la punta dell'iceberg: il malessere del giovane David (il racconto è autobiografico) nasce dai conflitti della sua famiglia e dalle loro conseguenze. Genitori austeri e distaccati, che a malapena riescono a convivere pacificamente a patto però di seppellire gravissimi problemi di coppia sotto un asfissiante tappeto di silenzi. Figli non amati, forse non voluti, trattati con freddezza, cinismo, superficialità ma allo stesso tempo in modo oppressivo, frustrante e frustrato.

In un contesto del genere un bambino cresce male. Ha il morale fiaccato, reagisce in modo istintivo, ribelle, scontroso, provocando reazioni ancora peggiori. Il protagonista è un gracile ribelle che subisce la situazione, con ripercussioni anche psicologiche, e che non sa come uscirne finché, per fortuna, anni dopo trova qualcuno con cui parlare, aprirsi, riflettere e comprendere.
Senza timor di spoiler vi dico che c'è il lieto fine. Un lieto fine amaro, triste, ma anche confortante, se vogliamo: libero dalla cappa dell'ambiente familiare David riesce a diventare adulto, artista, professionista affermato, con le sue cicatrici (fisiche e psicologiche) ma finalmente capace di ripercorrere la sua esperienza e raccontarla agli altri in modo magistrale, sperando - immagino - che magari il racconto possa essere d'aiuto a qualcuno. E forse anche per un guizzo d'orgoglio, come si intuisce nell'ultima pagina del fumetto.

Small ha uno stile scarno, nodoso, espressionista, molto efficace nel rendere i cattivi sentimenti che pervadono il volume. Non ho gradito però l'uso pesante di ombreggiature scure, date con poca grazia, che spesso nascondono il disegno e lo rendono meno leggibile. Forse una scelta stilistica, forse una cattiva resa delle procedure di acquisizione e stampa. Il volume nel complesso è ben curato e la qualità della storia vale senz'altro il prezzo.


Un'ultima digressione un po' fuori tema: ultimamente è esploso il fenomeno Zerocalcare. Si tratta di un giovane autore che ammiro e seguo, sia sul blog che su carta. Mi è sembrato però che molti commenti sulla sua opera (principalmente al volume d'esordio "La profezia dell'armadillo", che ho recensito tempo fa) fossero assolutamente sproporzionati, quando lo si descrive come un autore che riesce a trattare argomenti seri ed impegnativi a dispetto dello stile ironico e nerd.
Be', senza nulla voler togliere alla bontà delle sue opere, secondo me un fumetto che riesce a trattare davvero argomenti seri ed impegnativi è questo, che li affronta di petto, parla chiaro e racconta tutto.
Zerocalcare nella sua "profezia" sfiora il tema del disagio giovanile accennando fugacemente alle vicende di una sua amica, morta giovanissima, di cui però in pratica non ci racconta niente. Che fosse affetta da anoressia lo apprendiamo fuori dal fumetto, nelle interviste all'autore. Nella storia, invece, assistiamo all'imbarazzo degli amici e poco più.
Qui Small ci racconta davvero cosa succede ad un bambino che cresce attraversando la malattia ed il disagio familiare. In questo caso la "discesa negli inferi", cui accennavo nell'altra recensione, dura 300 pagine ed è raccontata in prima persona.

Non è una critica a Zerocalcare, che ha realizzato un fumetto divertente ed intelligente, ma ad un modo di recensire i contenuti che mi pare trascuri il panorama complessivo e lo spessore di altre storie che sono state raccontate.

Per chiudere con un pensiero positivo, cito un dettaglio che nel corso della mia lettura ha fatto idealmente da ponte fra le due opere: anche Small come Zerocalcare ha iconizzato uno dei suoi personaggi ritraendolo con le sembianze del Bianconiglio di "Alice nel paese delle meraviglie". I meta-personaggi di Zerocalcare sono in buona compagnia.


giovedì 6 giugno 2013

Lo scontro quotidano

Lo scontro quotidano, vol. 1 e 2
Manu Larcenet
Coconino
Brossurato con sovracopertina, 17x24, 120/125 pp. Colore
€ 17,00 ciascun volume





La vita di Marco, un fotografo freelance, poco famoso e molto precario. Nonostante soffra di crisi di panico, decide di interrompere la terapia ed affrontare la vita con le sue sole forze. E' un po' "bamboccione", vorrebbe starsene tranquillo nella sua casetta di campagna col gatto, ogni tanto farsi le canne col fratello, ma poi deve fare i conti con l'arrivo dell'amore, le responsabilità, il metter su famiglia, il mondo del lavoro (il suo, quello di suo padre), la Storia... le difficoltà della vita.

Non c'è una trama epica. Lo scontro del titolo è fatto di piccole cose, microtrame di vita quotidiana che formano un quadro unitario sul vissuto del protagonista. Molto semplice ma molto reale, fresco e anche profondo.
Molte volte mi sono trovato a pensare alle storie che leggevo o che vedevo al cinema, chiedendomi se fosse possibile raccontare una storia avvincente senza ricorrere a scontri sovrumani, tragedie sconvolgenti, insomma senza premere a fondo sull'acceleratore dell'iperbole. La vita di ogni giorno può essere toccante e coinvolgente? Larcenet non dà sgassate. Racconta la vita di un uomo normale, eccezionale forse solo nella sua patologia, perché per fortuna gli attacchi di panico non sono pane quotidiano di ciascuno di noi. Un uomo un po' debole, come lo siamo tutti, ognuno a modo suo. Un uomo che come tutti deve affrontare le piccole crisi di ogni giorno, rompere un confortevole guscio di isolamento per poter gioire del calore umano, confrontarsi con gli altri sul lavoro, nel tempo libero, vivere in un mondo che non è esattamente quello che vorremmo.

Lo stile grafico semplice e grottesco di Larcenet funziona a meraviglia. Le facce "da pupazzo" dei protagonisti sono estremamente espressive. Le scene di panico, in un "rosso e nero" molto contrastato, danno i brividi. I lavori fotografici di Marco sono resi invece con un disegno al tratto che mostra forse una certa debolezza dell'autore nello stile prettamente realistico, ma che funzionano bene per come sono inserite nel contesto.

Larcenet è un autore prolifico (si veda la sua bibliografia su Wikipedia). Ho avuto modo di leggere solo due tomi di "Une aventure rocambolesque de...": Sigmund Freud e Vincent Van Gogh, entrambi molto intelligenti e gustosi. Coconino ha pubblicato anche "Ritorno alla terra" ed il primo volume di "Blast" che probabilmente mi procurerò a breve.


mercoledì 5 giugno 2013

Sweet Salgari

Sweet Salgari
Paolo Bacilieri
Coconino Press
brossurato, 17x24, 160pp. B/N
€ 17,50



Non sapevo niente della vita di Emilio Salgari. Grazie a Bacilieri ho avuto modo di apprendere chi fosse l'uomo che ha creato Sandokan ed il Corsaro Nero, che leggevo da ragazzo.
E' il ritratto affettuoso di un simpatico cialtrone, affascinato dall'esotismo, appassionato di bisbocce, generoso come solo chi ha le mani bucate sa essere. Pare di capire che la miseria della sua famiglia non fosse dovuta solo agli scarsi compensi che gli venivano elargiti dagli editori, ma anche all'incapacità di gestire in modo assennato le sue finanze: finché c'erano soldi era festa per tutti e poi si tirava la cinghia fino all'occasione successiva per sperperare i nuovi incassi.
Con queste premesse, riesce ancor più drammatica la fine dello scrittore, suicida in modo cruento e disperato.

Bacilieri amministra sapientemente lo svolgersi della trama, con continui flashback sovrapposti che ci mostrano la vita di Salgari fin dall'infanzia. Il tono solitamente leggero riesce però ad essere estremamente dolente e drammatico in alcuni punti chiave, dando al volume uno spessore emotivo importante. I disegni sono caratterizzati dalla consueta linea chiara dell'autore e riescono a rendere efficacemente sia i toni leggeri che quelli più cupi.

Una storia che si legge facilmente, che strappa più di un sorriso e che lascia una sensazione di malinconia che dura a lungo.

giovedì 2 maggio 2013

Furari - Sulle orme del vento

Furari - Sulle orme del vento
Jiro Taniguchi
Rizzoli-Lizard
Brossura con alette, 17x24, 216 pp. B/N
€ 17,00



Un pensionato baby con un sacco di tempo libero decide di farsi delle gran passeggiate. Invece che andare a guardare i cantieri che lavorano, si mette a contare i propri passi per tracciare una mappa della città.
E' a tal punto solerte e motivato che l'imperatore gli dice: "Ma perché non te ne vai a misurare tutto il Giappone?" e fu così che il pensionato passò il resto dei suoi anni scarpinando su e giù per il paese.

Questa più o meno la storia di Ino Tadataka, protagonista di questo fumetto.

Taniguchi però ci mette del suo ed immagina che Tadakata avesse un formidabile spirito di immedesimazione con gli animali che vedeva intorno a sé, al punto di ritrovarsi immerso in vertiginosi sogni ad occhi aperti in cui attraversava i cieli in volo con i nibbi e le libellule, parlava coi ciliegi, passeggiava sui tetti come i gatti, scarpinava con le formiche fra foreste di steli d'erba e nuotava nei fossi con le tartarughe.

A me Taniguchi piace. Credo di aver comprato tutto ciò che di suo è stato pubblicato in Italia. Quindi mi permetto di scherzare con un po' di affetto. Questo fumetto ripropone alcune caratteristiche tipiche dell'autore: la calma, la lentezza, l'attenzione a ciò che ci circonda, il silenzio, la fantasticheria. Tutto questo però, calato sulle vicende di Ino Tadataka, lo fa sembrare una specie di fricchettone ante-litteram, incline alle sbornie di sakè ed ai trip lisergici, con un risultato se vogliamo suggestivo ma anche piuttosto strampalato. Ne guadagna certamente in simpatia, questo strano personaggio che io invece mi immagino molto più pragmatico, determinato, puntiglioso. Non riesco ad immaginare altrimenti una persona che decide di misurare l'intero Giappone a piedi! Un figlio dei fiori non sarebbe riuscito a compiere un'impresa così imponente.

La visione di Taniguchi è leggera e poetica. E' comunque piacevole da leggere, anche quando trasforma un ragioniere in un poeta.