mercoledì 10 aprile 2013

Nocturno

Nocturno
Tony Sandoval
Tunué
Brossura, cm 17x24, 224 pp. Colore
€ 22,00



Uno strano cacciatore mascherato in un mondo fantastico crepuscolare e tetro.
Un giovane capellone che fugge dai problemi familiari e si tuffa nell'epica heavy metal per esserne travolto.
Una sorta di berserk che si impadronisce di lui trasformandolo in un combattente micidiale.
Un guerriero medievale implacabile che diventa demone e poi spirito malefico.
Una storia d'amore contrastata e dai forti tratti adolescenziali.
Mostri fantastici e mostri reali.
Creature fatate.
Sangue ed interiora.

Realtà, inconscio ed illusione si mescolano profondamente in questa storia. All'inizio in modo apparentemente scollegato: si è disorientati e non si capisce quale sia la realtà e quale il sogno. Poi, a storia ampiamente inoltrata, i rapporti si chiariscono ed organizzano.
La narrazione, nel complesso, è tutt'altro che lineare.

Tony Sandoval firma testi e disegni, ma il pieno possesso dell'opera non giova al prodotto finale. L'autore adotta tecniche diverse per differenziare i piani narrativi e per sottolineare gli sviluppi della trama: si alternano tavole in toni di grigio, tavole a colori digitali a volte più semplici a volte elaborati e quasi pittorici, tavole a matita nera e rossa, tavole ad acquerello pesante e cupo. Tutte hanno i loro pregi estetici, sono belle da vedere, efficaci dal punto di vista emozionale. Però, ai fini della narrazione, creano un gran guazzabuglio.

La trama ha lo stesso problema: procede a salti, avanti e indietro (temporalmente), dentro e fuori (mentalmente) ed anche un po' "di lato", quando la storia prende delle svolte tanto improvvise quanto radicali. Il "deus ex machina" è sempre dietro l'angolo, i fili della trama tornano sempre a ricongiungersi senza scampo: è una storia adolescenziale anche nella scrittura, col suo bisogno di chiudere tutti i cerchi, di rettificare tutti i quadrati, di recuperare tutto ciò che era in sospeso. L'effetto è piuttosto artificiale.

E, come se non bastasse, Sandoval disegna dei personaggi particolarmente grotteschi, con fisico esile ed affilato e testa tonda e gigante, con lineamenti del volto estremamente infantili.
Fa un effetto strano vedere il protagonista forse ventenne ma con la faccia di un bambino che affronta, pagina dopo pagina, cotte adolescenziali, carneficine, un esilio depresso, facendosi addirittura crescere una folta barba nera che sembra posticcia come una maschera di carnevale.

Penso che questa opera manifesti l'immaturità di Sandoval come autore completo. Forse è solo una sua scelta di libertà, ma per me che leggo è forte la sensazione che si confondano i piani dell'infanzia, dell'adolescenza e della maturità in un calderone un po' "bamboccione", in cui i ragazzini lottano come guerrieri (come sognano di fare i ragazzini) e gli adulti non si comportano da adulti (cosa che un ragazzino non conosce e, di conseguenza, non può raccontare).
Se non fosse per i pesantissimi riferimenti musicali metal, mi sarebbe venuto spontaneo definirlo un fumetto "emo" (corrente che invece, musicalmente, si rifà al punk).
Leggendolo, mi ero immaginato che l'autore fosse poco più che adolescente, mentre invece Sandoval all'epoca della prima pubblicazione di questo fumetto aveva già 32 anni.

In conclusione: il volume è bello, ben confezionato, ben illustrato (a parte quella barba finta). Il connubio trama/illustrazioni è suggestivo anche se molto caotico.
Se siete sognatori che amano farsi rapire dalle suggestioni, questa storia può darvi delle belle soddisfazioni.
Se invece siete puntigliosi come me, storcerete il naso per via della trama e dei personaggi, ma potrete comunque godervi un volume corposo che riempie gli occhi.

Qui la pagina DeviantArt di Tony Sandoval
Qui il suo blog





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