mercoledì 3 ottobre 2012

Al capolinea

Al capolinea
Joe Matt
Coconino Press
Brossurato, 17x24, 132 pp. Bicromia
€ 17,50


Joe Matt ci racconta un periodo della sua vita in cui abitava in Canada, frequentava i fumettisti Seth e Chester Brown ma soprattutto si sfondava di seghe nella sua cameretta in affitto, usando maniacalmente per ore i suoi videoregistratori VHS per selezionare e conservare le scene migliori delle centinaia di film porno che consumava. Il "capolinea" del titolo allude a questo: una situazione senza via di uscita, in cui la masturbazione finisce per togliere tempo ed energie anche alle attività fondamentali come lavarsi, dormire, mangiare e procurarsi uno stipendio.

Per apprezzare questo fumetto sono necessari alcuni requisiti piuttosto particolari e non molto lusinghieri.

Può piacere a chi frequentava con assiduità la videopornografia a cavallo degli anni '80/90: prima del DVD, prima del montaggio video su PC alla portata di tutti, prima di eMule e del file sharing, soprattutto prima di YouPorn!
Chi si riconosce in questa descrizione, si riconoscerà probabilmente nel protagonista di questo fumetto autobiografico, almeno in parte. Sarà una specie di intimo "amarcord" (in questo, onanista al quadrato) ed anche un modo per sdrammatizzare e ridere di un'epoca, una fase, un'esperienza di cui non si parla facilmente.

Può piacere ai maniaci del racconto-verità autobiografico pruriginoso ed un po' squallido. Se vi riconoscete nella descrizione, per favore, andateve dal mio blog che mi fate un po' schifo. C'è tanta tv spazzatura là fuori che fa al caso vostro...

Può piacere ai feticisti del fumettismo: coloro che vogliono sapere vita, morte e miracoli, ed anche retroscena, vizi e bassezze degli autori di fumetti. In questo il terzetto Seth, Chester Brown, Joe Matt è esemplare e ricco di particolari: sono tutti e tre un po' matti (come ogni fumettaro che si rispetti) e fissati sul racconto autobiografico. Inoltre, da bravi fumettari sfigati, hanno fatto comunella per un bel po' e si sono ritratti vicendevolmente nelle loro storie, formando così un corpus di opere che offre diversi punti di vista su situazioni comuni o analoghe. Una tentazione irresistibile per ogni wannabe-fumettaro che, leggendo i loro racconti, avrà l'impressione di partecipare alle loro vicende e "far parte del gruppo" (ed anche questa è una pratica onanistica, tanto per tornare in tema).

Lo stile grafico è estremamente lineare, una specie di via di mezzo fra il fumetto underground e la linea chiara. Il tono è grottesco e si riflette sulle fisionomie e sulla mimica del protagonista, decisamente marcata e vagamente cartoon. Anche questo molto underground. Non so se si è intuito, ma non amo particolarmente l'underground. Ma i gusti son gusti...
La scrittura è semplice, diretta - direi quasi "nuda" - ed è funzionale al racconto. Non si può mettere in piazza il resoconto delle proprie seghe e contemporaneamente nascondersi dietro pudori o giri di parole. Joe Matt mette se stesso nel mirino del ridicolo, si piange addosso, si autocritica ferocemente, fa anche un po' pena a dire il vero.

Resta qualche dubbio sulla assoluta sincerità di questa autobiografia. Joe Matt sembra un onanista decisamente super, sia come consumo, sia come ossessione ma soprattutto come prestazioni (see, vabbè Joe, a chi la vuoi raccontare???).
Ma questo non è un problema, vero? Siamo qui per leggere storie, non resoconti di esperimenti scientifici. Se le storie sono un po' sopra le righe sono più emblematiche ed anche più interessanti.

Fa assolutamente il paio con "Io le pago" di Chester Brown che forse un giorno recensirò su questo blog.


2 commenti:

  1. "io le pago" l'ho letto...davvero un trio di segaioli...

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  2. Be', no: Chester Brown le paga e quindi tromba. :)

    Anzi, ne tromba svariate, scegliendosele come più gli aggradano e senza complicazioni sentimentali.
    Ne riparleremo prossimamente...

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